Tommaso Rovetta ha conseguito il diploma di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie per i Beni Archeologici ed Artistici presso l’Università degli Studi di Padova occupandosi, presso i laboratori del CNR-ICIS, dei fenomeni di alterazione delle vernici applicate ai pianoforti (bachelor’s degree) e dello studio delle cause di degrado dei medium alchidici industriali delle pellicole pittoriche dell’arte contemporanea (master’s degree).
A seguito della laurea si dedica alla prototipazione rapida mettendo a punto un dispositivo di stampa 3d che gli consente di collaborare con l’accademia Carrara di Bergamo, l’accademia delle Belle Arti di Brera e CNA Cremona e Crema come relatore a seminari dedicati ai materiali innovativi per il design e alla prototipazione rapida.
Nel 2012 è entrato in contatto come collaboratore con il laboratorio Arvedi dell’Università di Pavia, svolgendo attività di ricerca destinate allo studio e alla caratterizzazione degli elementi decorativi di mandolini napoletani della seconda meta del ‘700. Contestualmente si occupa della caratterizzazione di prodotti consolidanti e protettivi della pietra. A seguire, in collaborazione con la Fondazione Antonio Stradivari di Cremona, nell’ambito dell’accordo quadro con l’Università di Pavia, svolge attività di assistenza nella creazione di un laboratorio di diagnostica non invasiva all’interno degli spazi del nascente Museo del Violino.
Nell’aprile 2014 vince un assegno di ricerca ad oggetto “Sviluppo di metodi non invasivi per la diagnostica scientifica applicata agli strumenti musicali antichi”.
Nel 2016 svolge una campagna analitica per lo studio dello strumento “Messia 1716” di Antonio Stradivari in collaborazione con il Museo del Violino e l’Ashmolean Museum di Oxford.
Si specializza nella spettroscopia di fluorescenza a raggi X ma acquisisce anche competenza nell’utilizzo di Laser Scanner 3D, tecniche di ripresa fotografica still-life, spettroscopia IR in riflessione totale, radiografia X digitale. Svolge attività di coordinamento di tirocinanti e tesisti, anche in qualità di correlatore.
Tommaso ha tenuto presso l’azienda CrForma di Cremona attività di docenza nell’ambito del corso “principi fisici di diagnostica non invasiva”. Dal 2017 al 2019 ha svolto didattica integrativa nel corso di laurea in “conservazione e restauro dei beni culturali LMR/02” dell’Università di Pavia.
Nel 2019 si occupa delle analisi degli strumenti di Santa Maria della Pietà di Venezia, noti come “i violini di Vivaldi”. Attualmente svolge attività di ricerca scientifica applicata agli strumenti musicali antichi presso il laboratorio Arvedi di Diagnostica non Invasiva in Cremona.
E’ autore di saggi in monografie di settore, articoli di divulgazione della scienza e decine di pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali.
Tommaso è anche liutaio: comincia ad interessarsi di costruzione dello strumento ad arco nel 2006, realizza alcuni strumenti da autodidatta per poi affiancare a Cremona dal 2015 al 2017 il Maestro Sebastiano Ferrari, periodo durante il quale perfeziona il suo metodo di costruzione.
All’interno dell’Accademia Liuteria Piemontese si occupa del coordinamento dell’attività didattica, della comunicazione, del rapporto con le istituzioni e dei progetti di finanziamento di attività culturali.